Sostenibilità è concretezza

Sostenibilità e concretezza: ogni progetto un’occasione di crescita

Sostenibilità è concretezza. Nella tappa odierna del viaggio alla scoperta della “Squadra meravigliosa” incontriamo Erika Morati. Passione per la sostenibilità integrata, solida esperienza in uno dei settori industriali più impegnativi sotto questo aspetto: le costruzioni. Come il fondatore di Exsulting, cresciuta “all’ombra di Interface”, la mitica società del grande Ray Anderson.

Darle un ruolo preciso è difficile. La sua flessibilità, uno sguardo analitico abbinato all’intuito fulminante del business developer, la rendono l’elemento polivalente che saremmo tentati di mettere ovunque. Per questo, nella presentazione di questa serie di articoli, l’avevamo indicata come “fantasista”. Titolo che, per un ingegnere specialista in recuperi strutturali, è probabilmente una bella medaglia alla “rinascita professionale”.

Vediamo un po’ come si racconta, e come racconta la sua esperienza in Exsulting.

Con l’Università i primi passi sui cantieri 

A conclusione del mio percorso universitario capisco di aver apprezzato tantissimo la mia specializzazione in riabilitazione strutturale degli edifici storici, ma quella non sarà la strada della mia professione.

Ne parlo con uno degli fantastici docenti di Brescia e mi suggerisce per la tesi di approfondire l’applicazione dei sistemi di gestione nel nostro settore. Mi indirizza così a due esperienze: prima al cantiere del tunnel di base del San Gottardo in Svizzera, poi a Milano in un cantiere per realizzare due hotel alla nuova fiera.

Così è iniziata la mia avventura di ingegnere, curiosa e appassionata di temi un po’ alternativi e instancabile nell’affrontare nuove esperienze.

Erika in Thailandia
Grande appassionata di viaggi. Erika durante un trekking nelle risaie della Cina
La gavetta in CMB

La mia solida base di insegnamenti ed esperienze l’ho avuta rimanendo, dopo la tesi, a lavorare in CMB, uno dei maggiori general contractor del nostro Paese. In CMB, mi sono occupata di sistemi di gestione, applicati ai cantieri che dal 2007 hanno cambiato la città di Milano. É stato un bagaglio di esperienze incredibile seguire la realizzazione di ospedali, torri, tangenziali, … ho sviluppato una solida capacità di analisi dei requisiti, siano essi contrattuali o tecnici. Ho imparato a tradurre questi requisiti in opere, studiando i materiali e le tecniche di realizzazione, le procedure migliori per assicurarsi che tutto venga realizzato come previsto. Ci sono stati naturalmente gli ordinari problemi tecnici, gestionali ed economici. Ma una delle sfide più interessanti che ho affrontato é stata quella di avere ragazzi più giovani, da formare e da seguire nelle loro attività nei diversi cantieri. La mia grande gioia era capire che il mio compito era finito e i miei collaboratori erano pronti per camminare con le loro gambe. 

Sostenibilità e concretezza

A mia volta ho imparato tanto, anche per comprendere poi il nesso tra sostenibilità e concretezza. Ero molto competente sul tema gestionale e tecnico, che nella nostra organizzazione stava sotto il cappello della qualità. Ma il sistema gestionale era unico, e includeva sicurezza e ambiente. Alberto, il mio responsabile ed RSPP, é stato la mia guida preziosa su questi nuovi e sfidanti temi. Lo porterò sempre nel cuore perché mi ha insegnato tutto in questo campo per me nuovo. Da lui ho imparato l’importanza di saper guardare ed analizzare le situazioni sempre in profondità da tutti i punti di vista. 

Sono sempre stata curiosa e aperta a nuove esperienze e accade che nel 2015 l’azienda mi chiami ad un nuovo incarico, all’interno dell’ufficio gare.

L’importanza di un Mentore

Non avevo la minima idea di che lavoro fosse. Tuttavia, ancora una volta stata molto fortunata perché ho trovato Eleno, il responsabile dell’ufficio centrale con cui da Milano collaboravamo. Lui aveva quarant’anni d’esperienza in questo lavoro. Era un uomo dal carattere forte, che riscuoteva il massimo rispetto da tutti per la lunga carriera fatta di tanti successi. Aveva un carattere forte, ma io ho trovato con lui una sintonia incredibile. Era il mio solido punto di riferimento. Lo ascoltavo, ne seguivo i ragionamenti e le azioni. Lui mi spiegava, ascoltava i miei dubbi e tante volte ragionavamo sulle strategie. È stato un dono incredibile poter lavorare con lui, anche se solo due anni perché lui giustamente è poi andato in pensione. Eleno ha lasciato questa vita forse un po’ in anticipo e devo dire che ogni tanto mi manca molto, ma porto nel cuore tanti suoi preziosi consigli.

Aprire le ali

Gli anni fatti a seguire lo sviluppo di nuovi lavori, mi hanno portata fuori dall’azienda. Ero chiamata a creare gruppi di lavoro, dialogare con i committenti, conoscere le imprese che dovevano collaborare con noi alla realizzazione. Questa esperienza mi ha fatto conoscere un numero incredibile di persone, mi ha insegnato il valore delle relazioni e di come sia indispensabile affrontare il mondo con la propria solidità umana e professionale.

Volevo poter uscire anche dai confini dell’Italia e allargare i miei orizzonti, ma in CMB quella non era la mia strada. Ho quindi capito che era giunto il momento di chiudere un primo capitolo della mia esperienza professionale. Abbandonata la certezza di un’azienda storica, di un gruppo di lavoro splendido, ho aperto la partita iva e ho preso la mia strada.

Ho fatto tante e diverse esperienze in Italia e all’estero, come project manager e come addetta allo sviluppo di nuovi lavori. 

Allargare il punto di vista
Erika e Stefano: sostenibilità e concretezza
Erika con il marito Stefano, sull’Himalaya a 6.500 metri

La scelta di allontanarmi dalle imprese di costruzione l’ho fatta per acquisire nuovi punti di vista che sentivo mancanti. Io ho avuto il coraggio e la fortuna di poterlo fare. Mi ha sostenuta il mio spirito avventuriero, solidamente fondato sugli insegnamenti e l’esempio ricevuto nella mia famiglia.  Ma soprattutto l’incrollabile sostegno di mio marito Stefano, sempre al mio fianco in ogni passo del cammino.

La strada non è stata senza difficoltà e sofferenze, ma ho scelto di allontanarmi da quello che non sentivo mio e di camminare invece verso quello in cui credo e mi appartiene ma soprattutto mi fa stare bene. Penso che questo sia il solo modo giusto per dedicarsi al lavoro. In qualsiasi campo si lavori, la differenza la facciamo sempre e solo noi come persone. Dipende dal nostro atteggiamento, dal nostro bagaglio di valori e conoscenze e dall’entusiasmo che mettiamo in ogni azione. 

Project Manager per il mondo

In questi ultimi anni di libera professione, ho collaborato principalmente con società di progettazione. Volevo  capire di più della parte creativa e tecnica che è alla base delle costruzioni. Ho vissuto esperienze molto diverse avendo lavorato dai piccoli studi a studi più grandi e famosi, con tantissime esperienze interessanti sia in Italia che in Europa e Africa.

Oggi continuo a lavorare nell’ambito delle costruzioni, come project manager, a fianco dei committenti, guidando lo sviluppo di progetti. Ho fatto questa scelta perchè è quella che più mi consente di mettere a frutto le mie esperienze pregresse, e in questa posizione, se c’è qualche possibilità di migliorare il settore delle costruzioni, non esiterò a coglierla. 

Se così non dovesse essere cambierò ancora rotta, verso migliori alternative. Ho tante passioni, ho l’azienda agricola dei miei genitori che seguo al momento solo nel tempo libero, e ho Exsulting, capitata a sorpresa sulla mia strada ormai un anno fa.

L’arrivo a Exsulting

Da qualche tempo seguivo la community Fior di Risorse e nell’estate del 2019 lanciano il Muster, un percorso di formazione un po’ fuori dagli schemi perché si svolge attraverso il contatto diretto con aziende e professionisti. Il tema era la Sostenibilità Manageriale. Studio un po’ il programma e mi sembra interessante e decido di iscrivermi. 

Nella tappa di Febbraio, all’interno di una giornata che non stava dando grandi stimoli, ecco arrivare Federico Fioretto, CEO di Exsulting. 

Ci racconta della sua visione di sostenibilità, portando l’esempio di aziende che hanno saputo trarre grandi vantaggi da questa loro diversa visione. Federico chiede ogni volta chi ha già sentito nominare Interface, Philips e le sue lampade led….solo io alzo la mano in tutta la sala.

Inutile dire che la narrazione di Federico e la sua personalità sono stati folgoranti. Così alla fine della lezione, vado a presentarmi e lui mi dice subito che ci risentiremo.  E così è stato. Qualche giorno dopo trovo una sua email che ancora una volta mi stupisce: capita raramente che qualcuno ti dica “ci risentiamo” e che lo faccia davvero.

L’opportunità di coniugare Valori e lavoro

Ho capito che di nuovo la vita mi stava portando verso un’opportunità unica, che valeva la pena seguire. E così con Federico abbiamo iniziato a chiacchierare delle nostre esperienze e idee, sia a livello umano che a livello professionale. In passato ho sperimentato l’incoerenza tra i miei valori e il lavoro che mi veniva chiesto di fare, e ho scelto consapevolmente di allontanarmi da questo. 

È stata una gioia immensa capire che in Exsulting c’è uno spirito imprenditoriale unico alla base, dove si lavora con coerenza, si condividono idee e valori. Soprattutto, lavorando ci si diverte. 

Mi sono sentita da subito a casa… Io e Federico infatti ci definiamo scherzosamente “fratelli di moquette”…Interface ovviamente!

Fantasista, appunto…
concretezza e sostenibilità nel dono. Erika in cucina
Una delle passioni di Erika: la cucina

Come definirmi?! Sempre complicato… per la gran parte di questi primi tempi sto facendo l’allieva. Per una buona parte del tempo ho studiato l’ESIndex®, ne ho approfondito i contenuti, ho iniziato a studiare come redigere un Report Preliminare per un’azienda. 

Al tempo stesso, come sempre, faccio l’ingegnere, cercando di studiare e costruire soluzioni per i clienti cui forniamo i nostri servizi. Sostenibilità e concretezza vanno coniugate: qui la formazione ingegneristica è molto utile. Solo che questa volta la sfida è particolarmente interessante perchè ci richiede di trovare le migliori soluzioni perché le loro attività siano in grado di portare valore nel lungo periodo. 

Ogni tanto il mio spirito commerciale emerge. In quei momenti supporto nel dialogo con nuovi clienti nel cercare di consolidare ogni possibilità per portare nuovi lavori, ma soprattutto portare la nostra visione e i nostri valori alle imprese.

Crescita umana e professionale nel Team

Quest’esperienza mi sta portando una enorme crescita a livello umano e professionale. Internamente tra i colleghi ci sono personalità ed esperienze uniche e mi sento enormemente fortunata per avere a fianco ciascuno di loro. 

L’idea di sostenibilità che Exsulting diffonde presso i propri clienti è reale e concreta. Prende in considerazione tutti gli aspetti più rilevanti nell’attività di un’ azienda. Questo mi consente di maturare nuove capacità di analisi che si uniscono a quelle maturate in passato grazie ai sistemi di gestione. Poi, soprattutto, aiuta me e le aziende a ragionare sul lungo periodo, oggi un tema più che mai indispensabile. Perché sostenibilità e concretezza si allineino l’orizzonte di medio- lungo periodo è indispensabile.

Rapporti con interlocutori stimolanti

Esternamente, i nostri interlocutori sono top manager e dirigenti di aziende di prim’ordine con i quali il confronto è sempre molto arricchente. Si tratta di aziende principalmente industriali verso le quali ho sempre avuto una grandissima curiosità. Iniziando a conoscerle un po’ più da dentro, comprendo che esse operano con modalità e approcci per me completamente nuovi rispetto a quelli del mondo delle costruzioni. 

Penso che questa esperienza e questo confronto stanno arricchendo il mio bagaglio di conoscenze con un’importante crescita. La porto indubbiamente con me a livello umano e in ogni mia attività professionale e imprenditoriale, presente e futura.

Erika, concretezza e sostenibilità con amore
In Tanzania, mentre presta i propri “strani” capelli lisci a due giovani aspiranti parrucchiere
Uno scambio a due vie, nell’entusiasmo

Per parte mia, sicuramente porto a Exsulting una profonda conoscenza del mondo delle costruzioni, l’esperienza nello sviluppo di progetti legati al mondo real estate e la conoscenza dei sistemi di gestione così come pensati dalle norme ISO. 

Queste conoscenze tecniche si uniscono a tutto il mio entusiasmo, alla voglia di scoprire cose nuove e poter lasciare un segno di gioia in ogni cosa che faccio o persona che incontro. Entusiasmo è la parola chiave in Exsulting. Del resto sta nel nome della società…

È un’esperienza di cui sono davvero molto felice perché sto acquisendo nuove competenze professionali. Sto incontrando tante persone meravigliose. Concretamente, insieme ai colleghi e tutte le aziende che lo vorranno, possiamo porre i semi per portare un rinnovato valore a tutte le attività umane per costruire un futuro migliore del presente in cui viviamo.

 

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Embedded Sustainability Index® è uno strumento di valutazione e supporto al progresso dell’Impresa verso la Sostenibilità e l’Economia Circolare.
È basato su 36 fattori correlati agli standard internazionali più significativi per definire la capacità di un’Organizzazione di sviluppare con successo strategie di Sostenibilità Integrata.

Sostenibilità è concretezza. Nella tappa odierna del viaggio alla scoperta della “Squadra meravigliosa” incontriamo Erika Morati. Passione per la sostenibilità integrata, solida esperienza in uno dei settori industriali più impegnativi sotto questo aspetto: le costruzioni. Come il fondatore di Exsulting, cresciuta “all’ombra di Interface”, la mitica società del grande Ray Anderson.

Darle un ruolo preciso è difficile. La sua flessibilità, uno sguardo analitico abbinato all’intuito fulminante del business developer, la rendono l’elemento polivalente che saremmo tentati di mettere ovunque. Per questo, nella presentazione di questa serie di articoli, l’avevamo indicata come “fantasista”. Titolo che, per un ingegnere specialista in recuperi strutturali, è probabilmente una bella medaglia alla “rinascita professionale”.

Vediamo un po’ come si racconta, e come racconta la sua esperienza in Exsulting.

Con l’Università i primi passi sui cantieri 

A conclusione del mio percorso universitario capisco di aver apprezzato tantissimo la mia specializzazione in riabilitazione strutturale degli edifici storici, ma quella non sarà la strada della mia professione.

Ne parlo con uno degli fantastici docenti di Brescia e mi suggerisce per la tesi di approfondire l’applicazione dei sistemi di gestione nel nostro settore. Mi indirizza così a due esperienze: prima al cantiere del tunnel di base del San Gottardo in Svizzera, poi a Milano in un cantiere per realizzare due hotel alla nuova fiera.

Così è iniziata la mia avventura di ingegnere, curiosa e appassionata di temi un po’ alternativi e instancabile nell’affrontare nuove esperienze.

Erika in Thailandia
Grande appassionata di viaggi. Erika durante un trekking nelle risaie della Cina
La gavetta in CMB

La mia solida base di insegnamenti ed esperienze l’ho avuta rimanendo, dopo la tesi, a lavorare in CMB, uno dei maggiori general contractor del nostro Paese. In CMB, mi sono occupata di sistemi di gestione, applicati ai cantieri che dal 2007 hanno cambiato la città di Milano. É stato un bagaglio di esperienze incredibile seguire la realizzazione di ospedali, torri, tangenziali, … ho sviluppato una solida capacità di analisi dei requisiti, siano essi contrattuali o tecnici. Ho imparato a tradurre questi requisiti in opere, studiando i materiali e le tecniche di realizzazione, le procedure migliori per assicurarsi che tutto venga realizzato come previsto. Ci sono stati naturalmente gli ordinari problemi tecnici, gestionali ed economici. Ma una delle sfide più interessanti che ho affrontato é stata quella di avere ragazzi più giovani, da formare e da seguire nelle loro attività nei diversi cantieri. La mia grande gioia era capire che il mio compito era finito e i miei collaboratori erano pronti per camminare con le loro gambe. 

Sostenibilità e concretezza

A mia volta ho imparato tanto, anche per comprendere poi il nesso tra sostenibilità e concretezza. Ero molto competente sul tema gestionale e tecnico, che nella nostra organizzazione stava sotto il cappello della qualità. Ma il sistema gestionale era unico, e includeva sicurezza e ambiente. Alberto, il mio responsabile ed RSPP, é stato la mia guida preziosa su questi nuovi e sfidanti temi. Lo porterò sempre nel cuore perché mi ha insegnato tutto in questo campo per me nuovo. Da lui ho imparato l’importanza di saper guardare ed analizzare le situazioni sempre in profondità da tutti i punti di vista. 

Sono sempre stata curiosa e aperta a nuove esperienze e accade che nel 2015 l’azienda mi chiami ad un nuovo incarico, all’interno dell’ufficio gare.

L’importanza di un Mentore

Non avevo la minima idea di che lavoro fosse. Tuttavia, ancora una volta stata molto fortunata perché ho trovato Eleno, il responsabile dell’ufficio centrale con cui da Milano collaboravamo. Lui aveva quarant’anni d’esperienza in questo lavoro. Era un uomo dal carattere forte, che riscuoteva il massimo rispetto da tutti per la lunga carriera fatta di tanti successi. Aveva un carattere forte, ma io ho trovato con lui una sintonia incredibile. Era il mio solido punto di riferimento. Lo ascoltavo, ne seguivo i ragionamenti e le azioni. Lui mi spiegava, ascoltava i miei dubbi e tante volte ragionavamo sulle strategie. È stato un dono incredibile poter lavorare con lui, anche se solo due anni perché lui giustamente è poi andato in pensione. Eleno ha lasciato questa vita forse un po’ in anticipo e devo dire che ogni tanto mi manca molto, ma porto nel cuore tanti suoi preziosi consigli.

Aprire le ali

Gli anni fatti a seguire lo sviluppo di nuovi lavori, mi hanno portata fuori dall’azienda. Ero chiamata a creare gruppi di lavoro, dialogare con i committenti, conoscere le imprese che dovevano collaborare con noi alla realizzazione. Questa esperienza mi ha fatto conoscere un numero incredibile di persone, mi ha insegnato il valore delle relazioni e di come sia indispensabile affrontare il mondo con la propria solidità umana e professionale.

Volevo poter uscire anche dai confini dell’Italia e allargare i miei orizzonti, ma in CMB quella non era la mia strada. Ho quindi capito che era giunto il momento di chiudere un primo capitolo della mia esperienza professionale. Abbandonata la certezza di un’azienda storica, di un gruppo di lavoro splendido, ho aperto la partita iva e ho preso la mia strada.

Ho fatto tante e diverse esperienze in Italia e all’estero, come project manager e come addetta allo sviluppo di nuovi lavori. 

Allargare il punto di vista
Erika e Stefano: sostenibilità e concretezza
Erika con il marito Stefano, sull’Himalaya a 6.500 metri

La scelta di allontanarmi dalle imprese di costruzione l’ho fatta per acquisire nuovi punti di vista che sentivo mancanti. Io ho avuto il coraggio e la fortuna di poterlo fare. Mi ha sostenuta il mio spirito avventuriero, solidamente fondato sugli insegnamenti e l’esempio ricevuto nella mia famiglia.  Ma soprattutto l’incrollabile sostegno di mio marito Stefano, sempre al mio fianco in ogni passo del cammino.

La strada non è stata senza difficoltà e sofferenze, ma ho scelto di allontanarmi da quello che non sentivo mio e di camminare invece verso quello in cui credo e mi appartiene ma soprattutto mi fa stare bene. Penso che questo sia il solo modo giusto per dedicarsi al lavoro. In qualsiasi campo si lavori, la differenza la facciamo sempre e solo noi come persone. Dipende dal nostro atteggiamento, dal nostro bagaglio di valori e conoscenze e dall’entusiasmo che mettiamo in ogni azione. 

Project Manager per il mondo

In questi ultimi anni di libera professione, ho collaborato principalmente con società di progettazione. Volevo  capire di più della parte creativa e tecnica che è alla base delle costruzioni. Ho vissuto esperienze molto diverse avendo lavorato dai piccoli studi a studi più grandi e famosi, con tantissime esperienze interessanti sia in Italia che in Europa e Africa.

Oggi continuo a lavorare nell’ambito delle costruzioni, come project manager, a fianco dei committenti, guidando lo sviluppo di progetti. Ho fatto questa scelta perchè è quella che più mi consente di mettere a frutto le mie esperienze pregresse, e in questa posizione, se c’è qualche possibilità di migliorare il settore delle costruzioni, non esiterò a coglierla. 

Se così non dovesse essere cambierò ancora rotta, verso migliori alternative. Ho tante passioni, ho l’azienda agricola dei miei genitori che seguo al momento solo nel tempo libero, e ho Exsulting, capitata a sorpresa sulla mia strada ormai un anno fa.

L’arrivo a Exsulting

Da qualche tempo seguivo la community Fior di Risorse e nell’estate del 2019 lanciano il Muster, un percorso di formazione un po’ fuori dagli schemi perché si svolge attraverso il contatto diretto con aziende e professionisti. Il tema era la Sostenibilità Manageriale. Studio un po’ il programma e mi sembra interessante e decido di iscrivermi. 

Nella tappa di Febbraio, all’interno di una giornata che non stava dando grandi stimoli, ecco arrivare Federico Fioretto, CEO di Exsulting. 

Ci racconta della sua visione di sostenibilità, portando l’esempio di aziende che hanno saputo trarre grandi vantaggi da questa loro diversa visione. Federico chiede ogni volta chi ha già sentito nominare Interface, Philips e le sue lampade led….solo io alzo la mano in tutta la sala.

Inutile dire che la narrazione di Federico e la sua personalità sono stati folgoranti. Così alla fine della lezione, vado a presentarmi e lui mi dice subito che ci risentiremo.  E così è stato. Qualche giorno dopo trovo una sua email che ancora una volta mi stupisce: capita raramente che qualcuno ti dica “ci risentiamo” e che lo faccia davvero.

L’opportunità di coniugare Valori e lavoro

Ho capito che di nuovo la vita mi stava portando verso un’opportunità unica, che valeva la pena seguire. E così con Federico abbiamo iniziato a chiacchierare delle nostre esperienze e idee, sia a livello umano che a livello professionale. In passato ho sperimentato l’incoerenza tra i miei valori e il lavoro che mi veniva chiesto di fare, e ho scelto consapevolmente di allontanarmi da questo. 

È stata una gioia immensa capire che in Exsulting c’è uno spirito imprenditoriale unico alla base, dove si lavora con coerenza, si condividono idee e valori. Soprattutto, lavorando ci si diverte. 

Mi sono sentita da subito a casa… Io e Federico infatti ci definiamo scherzosamente “fratelli di moquette”…Interface ovviamente!

Fantasista, appunto…
concretezza e sostenibilità nel dono. Erika in cucina
Una delle passioni di Erika: la cucina

Come definirmi?! Sempre complicato… per la gran parte di questi primi tempi sto facendo l’allieva. Per una buona parte del tempo ho studiato l’ESIndex®, ne ho approfondito i contenuti, ho iniziato a studiare come redigere un Report Preliminare per un’azienda. 

Al tempo stesso, come sempre, faccio l’ingegnere, cercando di studiare e costruire soluzioni per i clienti cui forniamo i nostri servizi. Sostenibilità e concretezza vanno coniugate: qui la formazione ingegneristica è molto utile. Solo che questa volta la sfida è particolarmente interessante perchè ci richiede di trovare le migliori soluzioni perché le loro attività siano in grado di portare valore nel lungo periodo. 

Ogni tanto il mio spirito commerciale emerge. In quei momenti supporto nel dialogo con nuovi clienti nel cercare di consolidare ogni possibilità per portare nuovi lavori, ma soprattutto portare la nostra visione e i nostri valori alle imprese.

Crescita umana e professionale nel Team

Quest’esperienza mi sta portando una enorme crescita a livello umano e professionale. Internamente tra i colleghi ci sono personalità ed esperienze uniche e mi sento enormemente fortunata per avere a fianco ciascuno di loro. 

L’idea di sostenibilità che Exsulting diffonde presso i propri clienti è reale e concreta. Prende in considerazione tutti gli aspetti più rilevanti nell’attività di un’ azienda. Questo mi consente di maturare nuove capacità di analisi che si uniscono a quelle maturate in passato grazie ai sistemi di gestione. Poi, soprattutto, aiuta me e le aziende a ragionare sul lungo periodo, oggi un tema più che mai indispensabile. Perché sostenibilità e concretezza si allineino l’orizzonte di medio- lungo periodo è indispensabile.

Rapporti con interlocutori stimolanti

Esternamente, i nostri interlocutori sono top manager e dirigenti di aziende di prim’ordine con i quali il confronto è sempre molto arricchente. Si tratta di aziende principalmente industriali verso le quali ho sempre avuto una grandissima curiosità. Iniziando a conoscerle un po’ più da dentro, comprendo che esse operano con modalità e approcci per me completamente nuovi rispetto a quelli del mondo delle costruzioni. 

Penso che questa esperienza e questo confronto stanno arricchendo il mio bagaglio di conoscenze con un’importante crescita. La porto indubbiamente con me a livello umano e in ogni mia attività professionale e imprenditoriale, presente e futura.

Erika, concretezza e sostenibilità con amore
In Tanzania, mentre presta i propri “strani” capelli lisci a due giovani aspiranti parrucchiere
Uno scambio a due vie, nell’entusiasmo

Per parte mia, sicuramente porto a Exsulting una profonda conoscenza del mondo delle costruzioni, l’esperienza nello sviluppo di progetti legati al mondo real estate e la conoscenza dei sistemi di gestione così come pensati dalle norme ISO. 

Queste conoscenze tecniche si uniscono a tutto il mio entusiasmo, alla voglia di scoprire cose nuove e poter lasciare un segno di gioia in ogni cosa che faccio o persona che incontro. Entusiasmo è la parola chiave in Exsulting. Del resto sta nel nome della società…

È un’esperienza di cui sono davvero molto felice perché sto acquisendo nuove competenze professionali. Sto incontrando tante persone meravigliose. Concretamente, insieme ai colleghi e tutte le aziende che lo vorranno, possiamo porre i semi per portare un rinnovato valore a tutte le attività umane per costruire un futuro migliore del presente in cui viviamo.

 

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