Che la Sostenibilità sia il miglior Risk Management lo sosteniamo da tempo, ed è la base del nostro supporto alle imprese. In effetti, adottare strategie, obiettivi e processi di sostenibilità, è il modo migliore di gestire a proprio vantaggio l’incertezza. In questo articolo vediamo perché partendo dal principale standard internazionale per il Risk Management, la ISO 31000:2018.
Cosa intendiamo per Incertezza
Iniziamo dalla definizione stessa di “Rischio” che dà la norma: “Rischio è l’effetto dell’incertezza sugli obiettivi”. Dunque l’incertezza può avere per conseguenza un effetto sulla capacità dell’azienda di raggiungere i propri obiettivi.
Ora, l’incertezza deriva dalla mutabilità delle condizioni del contesto nel quale l’azienda opera, interno ed esterno. Il rischio tradizionalmente inteso è quello che consegue a possibili eventi e può solo generare danni: per esempio un’alluvione, o l’impennata dei prezzi del petrolio. Normalmente il rischio si cerca di prevenirlo o mitigarlo con “controlli”, tipici i rischi di sicurezza, o misure di trasferimento come le assicurazioni.
Considerare la gestione dell’incertezza permette invece di tener presenta i possibili effetti negativi insieme a quelli positivi che il contesto può avere sugli obiettivi. In altre parole, permette di considerare sia le “minacce”, o rischi negativi, che le “opportunità”, i rischi positivi. In questo senso il Risk Management è uno strumento strategico fondamentale per l’azienda: esso valuta continuamente il contesto per sfruttarlo al meglio nel raggiungimento dei propri obiettivi.
E cosa per Sostenibilità
La sostenibilità è stata definita accademicamente per la prima volta nel 2012 dal nostro Direttore Scientifico, il prof. Robert B. Pojasek, PhD:
“La capacità di un’organizzazione di gestire le proprie responsabilità per la custodia dell’ambiente, la generazione di valore economico condiviso e di benessere sociale nel lungo periodo, rendendone conto in modo trasparente ai propri stakeholders, così assicurando la propria legittimità a operare.”
Il concetto di license to operate, tipicamente anglosassone, diviene più comprensibile se lo abbiniamo a:
- conformità alle norme in senso generale
- prevenzione di danni o sanzioni di tipo finanziario, civilistico o penale
- tutela della reputazione
- percezione positiva dell’azienda nelle comunità e sul mercato
- adattamento al contesto e all’epoca nella quale opera, anche culturalmente e socialmente
Quali vantaggi porta all’azienda
A questo punto è chiaro che la Sostenibilità copre un ventaglio molto ampio di fattori della vita e del successo dell’azienda. Oltre alle 7 buone ragioni di cui abbiamo già scritto, ecco quali sono alcuni aspetti che questo approccio alla gestione dell’impresa tutela:
- La sua capacità di generare profitti per il lungo periodo, quindi l’efficienza e l’efficacia dei suoi processi lungo l’intera Catena del Valore;
- I suoi rischi negativi legati a norme e regolamenti, prevenendo, con processi opportuni, che l’azienda incappi in sanzioni o blocchi delle sue attività;
- Il suo contributo alla qualità della vita sociale nelle comunità che influenza, inclusi i rapporti di lavoro e commerciali;
- Il suo impatto sull’ambiente e sugli ecosistemi, sia in uscita che in entrata; ad esempio, oltre a emissioni e rifiuti, la disponibilità nel tempo di materiali ed energia;
- La reputazione e la percezione esterna dell’azienda, dunque il modo in cui è ricevuta, ad esempio, dai clienti sui mercati, oppure dagli investitori;
- Il suo rapporto con il tempo nel quale esiste, per esempio il cambiamento climatico o aspetti di tipo culturale e sociale che la mettano “fuori legge” moralmente.
Come impostare una gestione della Sostenibilità
Visti i temi amplissimi che copre, la Sostenibilità deve essere gestita in modo integrato in tutte le attività dell’aziende perché Sostenibilità il miglior Risk Management: dalla definizione della Missione fino ai processi operativi e al fine vita dei propri prodotti. Le iniziative isolate, cosiddette “bolt-on”, oltre a essere destinate al fallimento in gran parte dei casi studiati, non hanno effetto. Questo approccio, come usare la sostenibilità come uno strumento di marketing e comunicazione, aumentano solo i costi. Il loro contributo agli obiettivi aziendali nel lungo periodo è minimo, se non negativo.
Una gestione sana della Sostenibilità.
Essa è:
- Parte integrante del modo di operare dell’azienda;
- Integrata nei processi decisionali quotidiani a ogni livello;
- Sistematica, strutturata e tempestiva, contribuendo alla gestione dell’incertezza nel contesto interno ed esterno;
- Basata su solide informazioni che nascono dalla gestione della conoscenza collettiva di tutti i componenti della Catena del Valore, interni ed esterni;
- Tagliata su misura dell’impresa e in funzione dei suoi obiettivi strategici, in modo trasparente e inclusivo;
- Tiene conto dei fattori umani e culturali che influenzano il proprio contesto e i propri stakeholders;
- Dinamica, interattiva e rispondente in modo tempestivo e appropriato alle variazioni del contesto operativo esterno e interno;
- Il fondamento dell’innovazione e del miglioramento continuo nel perseguimento degli obiettivi aziendali.
Il sistema di gestione su base ISO
Sviluppo Sostenibile e Sostenibilità sono al centro degli obiettivi dei Sistemi di Gestione, Linee Guida e Pratiche della galassia ISO. Per questo, quando gestita in accordo a questi sistemi, la Sostenibilità è il miglior Risk Management. Il nostro Embedded Sustainability Index®, o ESIndex®, è stato proprio modellato su questa impostazione e dopo la prima valutazione dei punti di forza, criticità e delle priorità dell’azienda, l’accompagna nel miglioramento continuo delle sue prestazioni. Proprio secondo questi principi.
Nei prossimi articoli…
Proseguiremo il discorso, approfondendo il tema della gestione integrata e di quanto ci viene messo a disposizione dai Sistemi di Management attuali. Resta connesso con il nostro Blog!
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