Pesca sostenibile per migliorare la competitività

Pesca sostenibile per migliorare la competitività

L’estrazione responsabile di materie prime è uno dei pilastri della sostenibilità. Oggi vi presentiamo il caso del Gruppo Bolton, una grande impresa italiana di respiro internazionale che ha rivoluzionato con successo i propri processi integrando politiche e sistemi sostenibili nell’intera filiera produttiva.

L’Azienda opera in più settori attraverso prodotti presenti in gran parte del mondo. Questo case study si occupa di analizzare il settore food dell’azienda, in particolare l’area dedicata alla pesca e ai prodotti ittici. Il settore genera più di un miliardo di euro di ricavi, impiega poco meno di 4000 dipendenti nel mondo, operativi in 7 stabilimenti di produzione e altrettante imbarcazioni per la pesca intensiva. 

Situazione iniziale

Analizzando con attenzione i dati delle tendenze socio-economiche e quelli sull’ecosistema, l’azienda ha identificato un rischio evidente: continuando a impiegare i sistemi convenzionali di pesca avrebbe contribuito a compromettere la catena di fornitura della materia prima, mettendone in pericolo il rifornimento costante e minacciando la stessa business continuity

Monitorando continuamente la situazione ambientale, lo sviluppo delle tecnologie sostenibili e i dati sui cambiamenti climatici, l’Azienda ha quindi intrapreso con convinzione già dai primi anni 2000 la svolta verso una sostenibilità integrata, adottando soluzioni per implementare processi sostenibili, dunque vantaggiosi a livello finanziario, sociale e ambientale. 

Pesca e sostenibilità aziendale

Governance e Obiettivi 

Il primo passo è stato strutturare la governance delle strategie aziendali di sostenibilità per garantirne un’efficace integrazione nei processi. Si tratta di un passaggio fondamentale e spesso critico che l’Azienda ha affrontato in modo efficace.

L’elaborazione delle strategie in Piani e Azioni di sostenibilità è stata affidata a un’Unità dedicata, appositamente creata, dotata di autonomia, risorse umane e finanziarie. L’Unità riveste lo status di Funzione Centrale, al pari dell’HR, del Marketing, della Finanza… Questo è un aspetto chiave per il successo delle strategie di sostenibilità aziendale. 

In quanto funzione direttiva, l’Unità rende conto direttamente all’Amministratore Delegato ed è attraverso questo canale che i Piani e le risorse necessarie a realizzarli vengono approvati e sostenuti. Ciò caratterizza molto chiaramente la sostenibilità come una priorità dell’azienda.

Un’altra frequente difficoltà che le imprese incontrano è quella del coordinamento delle Azioni tra le varie funzioni. In questo caso i necessari collegamenti con ogni funzione aziendale sono assicurati da figure chiave chiaramente individuate: i Campioni della Sostenibilità. Sono loro che facilitano il raggiungimento degli obiettivi strategici attraverso le attività di tutto il Gruppo, coordinando gli sforzi e ottimizzando l’impiego delle risorse disponibili.

All’interno delle proprie funzioni, i Campioni della Sostenibilità hanno anche il compito di diffondere gli obiettivi di sostenibilità in modo che siano più facilmente collegati a quelli operativi e ciascun membro dell’organizzazione possa contribuire in maniera consapevole allo sforzo.

Una volta messa a punto un’efficace struttura di governance si son potute definire le priorità d’azione, con l’identificazione di quattro obiettivi primari da raggiungere:

  1. adottare e promuovere sistemi di pesca sostenibile;
  2. ridurre l’impatto ambientale dell’attività negli stabilimenti di produzione;
  3. soddisfare i migliori standard internazionali sulla salute e sicurezza dei lavoratori e favorendo lo sviluppo delle loro comunità;
  4. attivare campagne di comunicazione volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della sostenibilità e del mangiar sano

 

Nell’insieme, questi obiettivi contribuiscono a rendere l’azienda più competitiva e sostenibile in ogni ambito: 

  • migliorandone i risultati economici,
  • diminuendone l’impatto ambientale,
  • migliorando la vita dei lavoratori e delle loro comunità,
  • rafforzando l’immagine aziendale percepita dai consumatori. 

Pesca sostenibile

La pesca costituisce parte fondamentale dei processi aziendali e in quanto tale è prioritaria nelle politiche di sostenibilità. Adottare un sistema di sostenibilità integrata efficace e credibile richiede un approccio scientifico, affidandosi a partner affidabili e riconosciuti.

Per il monitoraggio della riserva del tonno negli oceani e il conseguimento di certificati rigorosi di qualità e sostenibilità dei processi di pesca, Bolton collabora fin dalla sua fondazione con ISSF (International Seafood Sustainable Foundation), un organismo internazionale indipendente costituito da scienziati, istituzioni e aziende leader nel settore, che definisce i criteri per la pesca sostenibile del tonno. 

Un altro passo importante è stato stringere partnership a lungo termine, ove possibile, o in ogni caso dialogare in modo aperto e costruttivo con le ONG (Organizzazioni Non-Governative) più importanti. Questi enti no-profit godono di un’ottima reputazione nel campo della protezione degli oceani e hanno gruppi tecnico-scientifici molto qualificati. Nello specifico, le organizzazioni più influenti nel campo della pesca sono GreenPeace e WWF.

Grazie anche alla collaborazione costruttiva con le ONG, è stata progettata una serie di misure di pesca sostenibile rigorose e scientificamente fondate. Nel 2018 sono state applicate alle navi della flotta aziendale le seguenti linee guida:

  • è stato bandito l’utilizzo di imbarcazioni per il rifornimento esterno (supply vessels) in quanto non compatibili con gli standard di pesca imposti dalla ISSF;
  • è stato fortemente limitato il numero di DCP (Dispositivi di Concentrazione di Pesce o FAD) sia nell’oceano Atlantico sia nel Pacifico (ricordiamo che il tonno per l’inscatolamento è pescato solo nei mari tropicali);
  • tutte le navi della flotta aziendale sono state registrate su TransparentSea.org, un portale creato da WWF e navama® per monitorare le navi che praticano la pesca legale e sostenibile, condividendo le informazioni relative alle battuta di pesca e le rotte seguite dalle navi. 

Dal 2020, inoltre, il 50% del pescato sarà catturato con metodi a basso impatto sulle altre specie marine, come la pesca a canna, la pesca artigianale, la pesca senza uso di DCP/FAD, secondo le linee guida di Greenpeace. 

Infine, dal 2024 il 100% del pescato lavorato dall’azienda sarà catturato con metodologie certificate di pesca sostenibile, sempre grazie alle partnership con enti o organizzazioni internazionali riconosciute, ad esempio con la certificazione MSC (Marine Stewardship Council) ritenuta la più affidabile in assoluto per la pesca sostenibile. Questa certificazione si basa su tre principi:

  1. mantenere nel tempo le popolazioni ittiche in modo da assicurarne la salute e la continua produttività;
  2. minimizzare l’impatto ambientale per evitare di danneggiare l’ecosistema e le altre specie viventi;
  3. ottimizzare le operazioni e renderle flessibili per adattarsi alle variabili ambientali, aderendo strettamente alle normative in materia. 

Oltre la Pesca, la lavorazione in stabilimento.

Consapevole che la sostenibilità per essere totalmente efficace deve abbracciare l’insieme delle attività, globali, Bolton si è anche impegnata su obiettivi legati ai propri stabilimenti di produzione. In particolare sono stati stabiliti obiettivi per:

  • impiego di energie rinnovabili nella produzione,
  • riduzione delle emissioni di CO2,
  • riduzione dell’utilizzo di materie prime,
  • riduzione dell’impatto del packaging.

I risultati sono molto incoraggianti, soprattutto perché ciascuno di essi si risolve in un abbassamento dei costi per l’azienda, avvantaggiando le performance economiche, oltre al vantaggio collettivo ambientale. Con un importante riflesso sociale sulla qualità della vita. Ecco alcuni dati.

Lo stabilimento di Cermenate, il più grande e tecnologicamente avanzato d’Europa, produce oltre 3,5 milioni di lattine al giorno ed è alimentato al 100% da energia rinnovabile.

Nel periodo 2014 – 2017 le emissioni di CO2 dell’azienda sono diminuite complessivamente del 20%.

Una diversa progettazione delle lattine e un lavoro accurato sugli spessori del materiale hanno portato un risparmio di circa 150 tonnellate di banda stagnata e alluminio ogni anno, mentre il 99% dei rifiuti prodotti viene recuperato e avviato a riciclo o riutilizzo.

Il packaging di carta e cartone è costituito oggi per oltre l’80% da materiale riciclato.

Questi risultati, accuratamente misurati e continuamente migliorati attraverso procedure PDCA, costituiscono importanti fonti di risorse per finanziare gli investimenti strategici in sostenibilità.

Sostenibilità sociale

Per la componente sociale della sostenibilità, l’Azienda ha intrapreso politiche per migliorare le condizioni di lavoro dei propri dipendenti: oltre ai regolamenti interni che garantiscono il rispetto dei diritti dei lavoratori, sono state ottenute certificazioni Aenor per le ciurme che garantiscono l’efficacia e la correttezza di questi regolamenti. 

Bolton Food ha inoltre adottato un codice di condotta basato sulle direttive ILO (International Labour Organisation) C188 per il settore della pesca. I diritti umani sono invece tutelati in base alle linee guida delle principali organizzazioni di riferimento come ILO, FAO, WTO, BSCI e OHSAS.

L’Azienda ha anche in vigore politiche di procurement etico con una task force dedicata alla promozione di iniziative atte a migliorare le condizioni di lavoro e di vita delle comunità costiere locali che costituiscono una componente fondamentale della galassia degli stakeholder.

Sostenibilità aziendale

Comunicazione vincente

La solidità e l’efficacia delle politiche di sostenibilità dell’azienda le permettono una comunicazione molto efficace su due piani:

  • la rendicontazione rispetto ai propri risultati di business e agli obiettivi strategici di sostenibilità, che rendono l’azienda molto interessante per gli investitori, sempre più attenti alle performance di sostenibilità per valutare la solidità degli investimenti;
  • l’immagine aziendale che risulta molto positiva nella percezione del pubblico. A questo secondo scopo contribuiscono fortemente le partnership con ONG di grande reputazione come WWF, possibili soltanto con un impegno reale, concreto ed efficace sui temi ambientali e sociali.

Risultati finali

I risultati dell’impegno strategico e integrato di Bolton Food nella sostenibilità sono ampiamente soddisfacenti da molteplici punti di vista. In una veloce sintesi possiamo illustrarli così:

  • L’impegno per la pesca sostenibile rafforza la leadership di mercato dell’azienda, stabilendo dei benchmark cui le aziende concorrenti devono a loro volta adeguarsi;
  • La continuità del rifornimento della principale materia prima è assicurata dalla salute degli stock di tonno garantita dal sostegno a una governance globale della pesca sostenibile;
  • La trasparenza nella filiera di approvvigionamento della materia prima è un ulteriore vantaggio competitivo sul mercato;
  • La produzione è resa complessivamente più efficiente con sensibili risparmi nell’uso di materie prime ed energia;
  • La logistica distributiva guadagna in competitività grazie alla riduzione dei pesi e degli ingombri del packaging;
  • La produttività è incrementata dal maggior coinvolgimento dei lavoratori dovuto ai programmi di miglioramento della condizioni di lavoro e della vita nelle comunità;
  • La reputazione dell’azienda verso i consumatori si è esponenzialmente rafforzata e consente di migliorare le quote di mercato, oltre a tutelare la marginalità di un prodotto di larghissimo consumo e ad altissima concorrenza.

In conclusione, il caso di Bolton Food offre una dimostrazione di quanto l’approccio strategico e integrato alla sostenibilità sia in grado di produrre risultati straordinariamente interessanti, non solo dal punto di vista ambientale o legati a spicciole iniziative di marketing.

Sostenibilità integrata vuol dire soprattutto miglioramento dei risultati economici, attraverso una gestione accurata dei rischi e delle opportunità che presenta il rapporto tra l’impresa  e il contesto nel quale essa opera.

Fonte immagini: boltongroup.net

 

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L’estrazione responsabile di materie prime è uno dei pilastri della sostenibilità. Oggi vi presentiamo il caso del Gruppo Bolton, una grande impresa italiana di respiro internazionale che ha rivoluzionato con successo i propri processi integrando politiche e sistemi sostenibili nell’intera filiera produttiva.

L’Azienda opera in più settori attraverso prodotti presenti in gran parte del mondo. Questo case study si occupa di analizzare il settore food dell’azienda, in particolare l’area dedicata alla pesca e ai prodotti ittici. Il settore genera più di un miliardo di euro di ricavi, impiega poco meno di 4000 dipendenti nel mondo, operativi in 7 stabilimenti di produzione e altrettante imbarcazioni per la pesca intensiva. 

Situazione iniziale

Analizzando con attenzione i dati delle tendenze socio-economiche e quelli sull’ecosistema, l’azienda ha identificato un rischio evidente: continuando a impiegare i sistemi convenzionali di pesca avrebbe contribuito a compromettere la catena di fornitura della materia prima, mettendone in pericolo il rifornimento costante e minacciando la stessa business continuity

Monitorando continuamente la situazione ambientale, lo sviluppo delle tecnologie sostenibili e i dati sui cambiamenti climatici, l’Azienda ha quindi intrapreso con convinzione già dai primi anni 2000 la svolta verso una sostenibilità integrata, adottando soluzioni per implementare processi sostenibili, dunque vantaggiosi a livello finanziario, sociale e ambientale. 

Pesca e sostenibilità aziendale

Governance e Obiettivi 

Il primo passo è stato strutturare la governance delle strategie aziendali di sostenibilità per garantirne un’efficace integrazione nei processi. Si tratta di un passaggio fondamentale e spesso critico che l’Azienda ha affrontato in modo efficace.

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All’interno delle proprie funzioni, i Campioni della Sostenibilità hanno anche il compito di diffondere gli obiettivi di sostenibilità in modo che siano più facilmente collegati a quelli operativi e ciascun membro dell’organizzazione possa contribuire in maniera consapevole allo sforzo.

Una volta messa a punto un’efficace struttura di governance si son potute definire le priorità d’azione, con l’identificazione di quattro obiettivi primari da raggiungere:

  1. adottare e promuovere sistemi di pesca sostenibile;
  2. ridurre l’impatto ambientale dell’attività negli stabilimenti di produzione;
  3. soddisfare i migliori standard internazionali sulla salute e sicurezza dei lavoratori e favorendo lo sviluppo delle loro comunità;
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Nell’insieme, questi obiettivi contribuiscono a rendere l’azienda più competitiva e sostenibile in ogni ambito: 

  • migliorandone i risultati economici,
  • diminuendone l’impatto ambientale,
  • migliorando la vita dei lavoratori e delle loro comunità,
  • rafforzando l’immagine aziendale percepita dai consumatori. 

Pesca sostenibile

La pesca costituisce parte fondamentale dei processi aziendali e in quanto tale è prioritaria nelle politiche di sostenibilità. Adottare un sistema di sostenibilità integrata efficace e credibile richiede un approccio scientifico, affidandosi a partner affidabili e riconosciuti.

Per il monitoraggio della riserva del tonno negli oceani e il conseguimento di certificati rigorosi di qualità e sostenibilità dei processi di pesca, Bolton collabora fin dalla sua fondazione con ISSF (International Seafood Sustainable Foundation), un organismo internazionale indipendente costituito da scienziati, istituzioni e aziende leader nel settore, che definisce i criteri per la pesca sostenibile del tonno. 

Un altro passo importante è stato stringere partnership a lungo termine, ove possibile, o in ogni caso dialogare in modo aperto e costruttivo con le ONG (Organizzazioni Non-Governative) più importanti. Questi enti no-profit godono di un’ottima reputazione nel campo della protezione degli oceani e hanno gruppi tecnico-scientifici molto qualificati. Nello specifico, le organizzazioni più influenti nel campo della pesca sono GreenPeace e WWF.

Grazie anche alla collaborazione costruttiva con le ONG, è stata progettata una serie di misure di pesca sostenibile rigorose e scientificamente fondate. Nel 2018 sono state applicate alle navi della flotta aziendale le seguenti linee guida:

  • è stato bandito l’utilizzo di imbarcazioni per il rifornimento esterno (supply vessels) in quanto non compatibili con gli standard di pesca imposti dalla ISSF;
  • è stato fortemente limitato il numero di DCP (Dispositivi di Concentrazione di Pesce o FAD) sia nell’oceano Atlantico sia nel Pacifico (ricordiamo che il tonno per l’inscatolamento è pescato solo nei mari tropicali);
  • tutte le navi della flotta aziendale sono state registrate su TransparentSea.org, un portale creato da WWF e navama® per monitorare le navi che praticano la pesca legale e sostenibile, condividendo le informazioni relative alle battuta di pesca e le rotte seguite dalle navi. 

Dal 2020, inoltre, il 50% del pescato sarà catturato con metodi a basso impatto sulle altre specie marine, come la pesca a canna, la pesca artigianale, la pesca senza uso di DCP/FAD, secondo le linee guida di Greenpeace. 

Infine, dal 2024 il 100% del pescato lavorato dall’azienda sarà catturato con metodologie certificate di pesca sostenibile, sempre grazie alle partnership con enti o organizzazioni internazionali riconosciute, ad esempio con la certificazione MSC (Marine Stewardship Council) ritenuta la più affidabile in assoluto per la pesca sostenibile. Questa certificazione si basa su tre principi:

  1. mantenere nel tempo le popolazioni ittiche in modo da assicurarne la salute e la continua produttività;
  2. minimizzare l’impatto ambientale per evitare di danneggiare l’ecosistema e le altre specie viventi;
  3. ottimizzare le operazioni e renderle flessibili per adattarsi alle variabili ambientali, aderendo strettamente alle normative in materia. 

Oltre la Pesca, la lavorazione in stabilimento.

Consapevole che la sostenibilità per essere totalmente efficace deve abbracciare l’insieme delle attività, globali, Bolton si è anche impegnata su obiettivi legati ai propri stabilimenti di produzione. In particolare sono stati stabiliti obiettivi per:

  • impiego di energie rinnovabili nella produzione,
  • riduzione delle emissioni di CO2,
  • riduzione dell’utilizzo di materie prime,
  • riduzione dell’impatto del packaging.

I risultati sono molto incoraggianti, soprattutto perché ciascuno di essi si risolve in un abbassamento dei costi per l’azienda, avvantaggiando le performance economiche, oltre al vantaggio collettivo ambientale. Con un importante riflesso sociale sulla qualità della vita. Ecco alcuni dati.

Lo stabilimento di Cermenate, il più grande e tecnologicamente avanzato d’Europa, produce oltre 3,5 milioni di lattine al giorno ed è alimentato al 100% da energia rinnovabile.

Nel periodo 2014 – 2017 le emissioni di CO2 dell’azienda sono diminuite complessivamente del 20%.

Una diversa progettazione delle lattine e un lavoro accurato sugli spessori del materiale hanno portato un risparmio di circa 150 tonnellate di banda stagnata e alluminio ogni anno, mentre il 99% dei rifiuti prodotti viene recuperato e avviato a riciclo o riutilizzo.

Il packaging di carta e cartone è costituito oggi per oltre l’80% da materiale riciclato.

Questi risultati, accuratamente misurati e continuamente migliorati attraverso procedure PDCA, costituiscono importanti fonti di risorse per finanziare gli investimenti strategici in sostenibilità.

Sostenibilità sociale

Per la componente sociale della sostenibilità, l’Azienda ha intrapreso politiche per migliorare le condizioni di lavoro dei propri dipendenti: oltre ai regolamenti interni che garantiscono il rispetto dei diritti dei lavoratori, sono state ottenute certificazioni Aenor per le ciurme che garantiscono l’efficacia e la correttezza di questi regolamenti. 

Bolton Food ha inoltre adottato un codice di condotta basato sulle direttive ILO (International Labour Organisation) C188 per il settore della pesca. I diritti umani sono invece tutelati in base alle linee guida delle principali organizzazioni di riferimento come ILO, FAO, WTO, BSCI e OHSAS.

L’Azienda ha anche in vigore politiche di procurement etico con una task force dedicata alla promozione di iniziative atte a migliorare le condizioni di lavoro e di vita delle comunità costiere locali che costituiscono una componente fondamentale della galassia degli stakeholder.

Sostenibilità aziendale

Comunicazione vincente

La solidità e l’efficacia delle politiche di sostenibilità dell’azienda le permettono una comunicazione molto efficace su due piani:

  • la rendicontazione rispetto ai propri risultati di business e agli obiettivi strategici di sostenibilità, che rendono l’azienda molto interessante per gli investitori, sempre più attenti alle performance di sostenibilità per valutare la solidità degli investimenti;
  • l’immagine aziendale che risulta molto positiva nella percezione del pubblico. A questo secondo scopo contribuiscono fortemente le partnership con ONG di grande reputazione come WWF, possibili soltanto con un impegno reale, concreto ed efficace sui temi ambientali e sociali.

Risultati finali

I risultati dell’impegno strategico e integrato di Bolton Food nella sostenibilità sono ampiamente soddisfacenti da molteplici punti di vista. In una veloce sintesi possiamo illustrarli così:

  • L’impegno per la pesca sostenibile rafforza la leadership di mercato dell’azienda, stabilendo dei benchmark cui le aziende concorrenti devono a loro volta adeguarsi;
  • La continuità del rifornimento della principale materia prima è assicurata dalla salute degli stock di tonno garantita dal sostegno a una governance globale della pesca sostenibile;
  • La trasparenza nella filiera di approvvigionamento della materia prima è un ulteriore vantaggio competitivo sul mercato;
  • La produzione è resa complessivamente più efficiente con sensibili risparmi nell’uso di materie prime ed energia;
  • La logistica distributiva guadagna in competitività grazie alla riduzione dei pesi e degli ingombri del packaging;
  • La produttività è incrementata dal maggior coinvolgimento dei lavoratori dovuto ai programmi di miglioramento della condizioni di lavoro e della vita nelle comunità;
  • La reputazione dell’azienda verso i consumatori si è esponenzialmente rafforzata e consente di migliorare le quote di mercato, oltre a tutelare la marginalità di un prodotto di larghissimo consumo e ad altissima concorrenza.

In conclusione, il caso di Bolton Food offre una dimostrazione di quanto l’approccio strategico e integrato alla sostenibilità sia in grado di produrre risultati straordinariamente interessanti, non solo dal punto di vista ambientale o legati a spicciole iniziative di marketing.

Sostenibilità integrata vuol dire soprattutto miglioramento dei risultati economici, attraverso una gestione accurata dei rischi e delle opportunità che presenta il rapporto tra l’impresa  e il contesto nel quale essa opera.

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È basato su 36 fattori correlati agli standard internazionali più significativi per definire la capacità di un’Organizzazione di sviluppare con successo strategie di Sostenibilità Integrata.