La scomoda realtà della transizione energetica è oggetto del 30° episodio dei SustainabiliTALKS© di Exsulting, con il quale chiudiamo la stagione.
Un’urgenza non più rinviabile
Come abbiamo visto nel 28° episodio, l’urgenza di un’azione per contenere il cambiamento climatico non è più rinviabile. I dati disponibili dai rapporti dell’IPCC parlano chiaro. Se non fermiamo l’aumento delle temperature causato dalle attività antropiche, passando la soglia del grado e mezzo, andiamo incontro a disastri colossali. E costi insostenibili. Molto di più degli investimenti necessari alla transizione.
Continuare a mettere in discussione questa evidenza, che ormai anche l’esperienza empirica di chi almeno vive nelle campagne, oppure frequenta le montagne e vede cosa sta succedendo ai ghiacciai, è solo una perdita di tempo. Quel tempo che non abbiamo più, come dice un libro pubblicato proprio del nostro ospite.
Distrazioni di massa
Purtroppo, con la complicità di media posseduti in gran parte dagli stessi proprietari dei colossi del fossile, gran parte della discussione sul tema è svolta con livello e toni da tifoseria calcistica. E a pari livello di superficialità.
Va a finire che ci si accapiglia sul fatto se sia meglio l’auto elettrica, il diesel o a idrogeno. Ma si dimentica del tutto di fare un bilancio energetico dello spostamento di una persona con i vari mezzi a disposizione. Piuttosto che ragionare in termini di ciclo di vita complessivo dell’una o dell’altra soluzione, compreso il costo di esercizio e l’efficienza dei processi. Per non parlare del costo ambientale e sanitario.
L’industria del fossile spinge a fondo su improbabili utilizzi dell’idrogeno, per continuare a usare le proprie infrastrutture ora utilizzate per petrolio e gas. Molti produttori di auto resistono a ogni costo all’innovazione radicale dei modelli di mobilità, cercando di aggrapparsi al vecchio schema dell’auto privata (parcheggiata per il 92% della propria vita) e magari a benzina. La discussione si perde così in feroci lotte per indirizzare incentivi a destra o a manca. Ma si ignora la scomoda realtà della transizione energetica.
Bisogno di una riflessione seria e razionale
La scomoda realtà della transizione energetica avrebbe invece bisogno di una riflessione seria, razionale costruttiva e in grado di portare i decisori a investire in soluzioni sostenibili. E coinvolgere il pubblico in un cambiamento profondo di abitudini di consumo.
Del resto, come abbiamo di recente visto con Marco Giusti, la strada per affrontare la scomoda realtà della transizione energetica, ha forzatamente tre componenti. Esse non si possono affrontare senza il massiccio coinvolgimento del pubblico degli stakeholders:
- Sobrietà energetica
- Massima efficienza negli usi
- Fonti rinnovabili al 100%
Parliamone con l’ospite
Proprio per aiutare a impostare una riflessione costruttiva sulla scomoda realtà della transizione energetica, in questa puntata il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato Nicola Armaroli, Research Director presso CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche e una delle più autorevoli voci sulla transizione energetica nel nostro Paese.
Lo stile che vogliamo utilizzare nei SustainabiliTALKS© è di una chiacchierata intima, pur se svolta in pubblico. Vogliamo mettere sul tavolo domande e riflessioni che aiutino ad andare al cuore dei problemi più scottanti della transizione alla Sostenibilità e allo Sviluppo Sostenibile. Questo sarà l’obiettivo anche di questa puntata.
L’episodio è disponibile su Apple podcast, Spotify, Spreaker, Google podcast, Anchor e Pocket Casts.
Inoltre, per chi volesse assistere al video, la registrazione è disponibile sul canale Youtube di Exsulting.